Un vecchio stagno.
Una rana salta.
Il suono dell’acqua.
Il suono dell’acqua un evento in cui scoprire e approfondire la conoscenza del kinbaku, ideato da Andrea de La quarta corda insieme a coldeyes.
In Giappone si chiamano “nawa kai“. Non è una rope jam, non è uno spettacolo, non è una lezione: è un incontro. Per questo motivo è aperto anche a chi non fa corde, a chi è interessato, a chi vuole osservare e capire.
All’inizio si viene accolti in un’atmosfera informale, in modo da poter stare subito un po’ insieme, parlare e fare conoscenza.
Poi si assiste ad una performance.
Non si tratta uno spettacolo come quelli che si possono vedere sul palco di un festival: è un momento intimo, a livello del pubblico, senza riflettori o musica ad alto volume.
Infine viene presentato un approfondimento su un argomento specifico riguardante la storia, la tecnica, l’estetica del bondage giapponese.
A Il suono dell’acqua si è a stretto contatto con chi lega e l’uno all’altro nel pubblico. Si guarda e si ascolta con emozione.
La vicinanza è un valore di questo incontro.
Il suono dell’acqua è un evento non ricorrente ospitato dallo Studio La quarta corda a Firenze e da altre venue in tutta Europa.
Scopri di più sugli haiku leggendo qui: Haiku: quando la semplicità diventa poesia.
Abbiamo scelto l’ultimo verso di questo famoso haiku di Matsuo Basho per tutti i significati che ci richiamava alla mente. Innanzi tutto il gusto raffinato e l’attenzione per i particolari, il senso di wabisabi e di mono no aware che noi troviamo anche nel nostro modo di fare corde.
L’acqua ha poi caratterizzato tante foto che abbiamo realizzato insieme: una delle prime in cui rappresentavamo una tortura con l’acqua e una a cui siamo legati particolarmente, quella del set Iroha in cui un maestro di calligrafia ha scritto sul corpo di coldeyes e poi i suoi ideogrammi sono stati lavati proprio con dell’acqua. L’acqua è infine quella delle lacrime che a volte segnano il viso quando facciamo corde.
L’acqua è un elemento che scorre, così come noi che viaggiamo tanto insieme e che abbiamo avuto l’idea di creare questo evento proprio durante un viaggio in Giappone.
Per questi motivi per noi quel verso più che un titolo è una suggestione e questo è proprio il senso che vorremmo dare alla serata.