Dieci minuti con La quarta corda
Dopo un workshop per Ecole des cordes a Parigi, ho fatto una piccola intervista con Alex Bakushi in cui parlo di me, della mia storia e di quello che le corde significano per me. Ero un po’ stanco dopo tante ore di workshop e non pensavo di riuscire a fare un’intervista in francese e invece ne è venuto fuori un momento molto simpatico, amichevole e anche interessante!
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L’INTERVISTA
Alex: Buongiorno Andrea, piacere.
Andrea: Piacere!
Alex: Facciamo una piccola intervista insieme. Puoi cominciare prensentandoti e dicendo da dove vieni?
Andrea: Sono Andrea de La quarta corda e vengo da Firenze in Italia.
Alex: La quarta corda: da dove viene questo pseudonimo?
Andrea: Io sono un violinista e suonare “sulla quarta corda” è un modo particolare di suonare il violino e quindi “La quarta corda” è un gioco di parole tra le “corde” del violino e le “corde” per lo shibari.
Alex: Puoi dirci da quanto tempo fai bondage?
Andrea: Faccio corde da molto tempo, ma ho cominciato a legare con un “modo di porsi” migliore da sei anni.
Alex: Come hai iniziato a legare?
Andrea: E’ interessante da raccontare in quanto io non amavo il bondage, soprattutto il bondage giapponese. Alcuni anni fa avevo una ragazza e quando la nostra relazione è finita ho voluto cercare qualcosa di nuovo. Allora ho scoperto il bondage e ho iniziato legare, facendo molte lezioni, workshop, viaggi… Londra, Copenhagen, Tokyo…
Alex: Come mai non ti piaceva il bondage giapponese?
Andrea: Mi piaceva il BDSM ma non mi piacevano le corde, il mezzo in sé. Le ho scoperte, ho capito che cosa significavano…e questo è tutto.
Alex: Hai degli stili o degli artisti a cui ti ispiri?
Andrea: Sì, mi piace molto il bondage più tradizionale, soprattutto Naka, Masato, Chimuo Nureki e anche Yukimura.
Alex: Quindi hai preso qualcosa da tutti questi stili per crearne uno tuo, giusto?
Andrea: Sì, io non faccio Naka o Masato o Yukimura style…Io faccio il mio bondage. Ho preso un po’ da tutti loro ma poi ho sviluppato il mio sistema, il mio stile, le mie tecniche.
Alex: Hai delle ispirazioni particolari oltre a questi artisti, delle cose a cui ti senti particolarmente vicino? Penso alla cultura giapponese, principalmente…
Andrea: Sì, mi piace molto la cultura giapponese. Penso però che non si possa essere “giapponesi” stando in Europa, ma che si possa comunque prendere degli elementi, adattarli e creare qualcosa di ancor più ricco.
Alex: Che cosa cerchi nelle corde, nello shibari, quando leghi qualcuno? Che cosa ti fa vibrare?
Andrea: Per me legare significa comunicare. Le corde sono un mezzo di comunicazione, come parlare o fare dei gesti, ma utilizzano un linguaggio differente. Ti posso fare una domanda, tu puoi rispondermi, posso dirti qualcosa, tu puoi dirmi qualcosa, ma tutto attraverso le corde. Questo penso che sia stupendo e incredibile.
Alex: Dicevi che fai musica, che sei musicista. Ci sono delle cose nello shibari che si avvicinano alla musica? Si può fare un parallelo?
Andrea: Beh, penso che sia differente, perché se suono il violino, lo faccio per me e poi per un’altra persona, per un pubblico, mentre se faccio shibari, lo faccio per un’altra persona e anche per me, dunque è differente.
Alex: Spesso si pensa che per legare bisogna fare molta pratica, fare esercizio, un po’ come con uno strumento musicale…
Andrea: Sì, è come andare a scuola: bisogna fare i compiti a casa. Penso inoltre che si possa imparare molto legando se stessi.
Alex: Concludendo, che cosa vuoi dire a chi volesse iniziare a fare corde, a chi è interessato allo shibari?
Andrea: Penso che sia molto importante andare a fare lezioni, workshop, corsi, lezioni private perché c’è una parte tecnica che deve essere conosciuta. Non si può fare le cose approssimativamente, anche perché tecnica, comunicazione e estetica vanno di pari passo, dunque se fai qualcosa fatto bene tecnicamente, probabilmente sarà anche bello e piacevole; al contrario si leghi senza tecnica o senza comunicazione o facendo una legatura brutta, può essere che alla fine tutto sia fatto male.
Alex: Dunque tu ti basi principalmente sul fatto che una buona tecnica, una buona estetica e una buona comunicazione sia ciò che in generale determina una bella esperienza e un buon bondage.
Andrea: Sì.
Alex: Grazie mille Andrea!
Andrea: Grazie a voi e arrivederci!
Video: Alex Bakushi per Ecole des cordes – https://www.ecoledescordes.com/