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Il set di foto sulle torture tradizionali giapponesi è uno dei più bei progetti di shibari a cui abbia partecipato, ma allo stesso tempo è anche un esempio di come una bottom principiante non si dovrebbe avvicinare a questa pratica.
E’ stata una delle mie primissime esperienze con le sospensioni e se guardate le foto vi renderete conto che non sono state semplici da gestire, sia fisicamente che emotivamente.
Sono stata però fortunata a trovare un professionista preparato e attento, cosa che purtroppo però non sempre succede.
Da un po’ di tempo a questa parte, visto l’exploit che sta avendo il bondage, mi è capitato spesso di ricevere messaggi da parte di persone che desiderano iniziare a giocare con le corde. La gamma di domande è molto eterogena: “devo essere flessibile per fare bondage?”, “fa male?”, “come faccio se non ho un partner?”.
C’è ancora troppo poca informazione sul ruolo e sulla preparazione che dovrebbe avere un/una bottom e questo ha spesso conseguenze diametralmente opposte l’una all’altra: c’è chi la prima volta tra le corde si fa sospendere a svariati metri d’altezza per una foto oppure chi rimane con la curiosità perché non sa a chi rivolgersi.
Vediamo allora insieme alcuni suggerimenti per un primo approccio virtuoso alle corde e per un’esperienza sicura e piacevole.
Cercate siti a tema, guardate foto e video e leggete articoli. Banale, no? A volte chi si approccia al bondage lo fa senza aver nulla di chiaro in mente, senza essersi fatto un’idea di cosa gli piacerebbe provare. Un po’ come cercare un corso di danza senza sapere se si preferisce la danza classica o il latino americano.
Non fermatevi alla prima impressione che vi suscita l’estetica di una foto; guardate video di performance, cercate di capire cosa vi trasmette il modo di legare di un/una top o quello di vivere le corde del/lla bottom. Leggete articoli per scoprire i vari stili e i diversi modi di approcciarsi alle corde.
Certo, le preferenze possono cambiare, col tempo si possono scoprire cose nuove e all’inizio inaspettate, ma è bene fin da subito puntare verso qualcosa che sentiamo più affine a noi. Ci intriga di più l’aspetto estetico, quello più erotico, la sofferenza o una comunicazione più tenera?
Il bondage è un’attività pericolosa e se è compito di chi lega imparare la giusta tecnica, è responsabilità anche chi viene legato conoscerne i rischi e avere consapevolezza del proprio corpo, riuscendo a dare i giusti feedback. Questa consapevolezza si acquisisce col tempo ed è quindi altrettanto importante andare per gradi senza avere fretta di fare subito cose mirabolanti. Dobbiamo imparare a conoscerci sotto le corde proprio perché queste possono dare risposte fisiche ed emotive inaspettate.
A questo proposito vi consiglio di leggere le “Linee guida sulla sicurezza nel bondage” e “Le quattro C delle corde” sul sito de La quarta corda.
Oltre gli articoli online, il modo più efficace per informarsi sulla sicurezza è quello di frequentare corsi in cui venga affrontato l’argomento.
Ormai tra corsi, performance, peer rope, rope jam e altri eventi a tema non mancano le occasioni per farsi un’idea dal vivo. Provare a contattare la comunità locale per partecipare ad un evento di gruppo può essere una buona idea per rompere il ghiaccio e avvicinarsi a questa pratica in un contesto sicuro.
Vedere all’opera una persona che lega professionalmente, partecipare come uditori a un corso o semplicemente parlare con persone che già legano è utile per informarsi, venire a contatto con altri/e appassionati/e e avvicinarsi gradualmente alla pratica.
Se volete provare a essere legati/e, domandate! Trovate persone all’interno della comunità che vi ispirino fiducia e serietà e proponetevi. Può anche essere un/una principiante come voi ma che, consapevole dei propri limiti, non si arrischia in soluzioni azzardate.
Informatevi sulle persone da cui volete farvi legare o che vi chiedono di legarvi, sul loro livello e sul loro approccio. Attenzione a tutti i sedicenti professionisti! Non è raro trovare top che magari legano da tempo ma che non hanno una tecnica solida e sicura alle spalle.
Frequentate corsi e rope jam, in modo da fare i vostri primi passi in un contesto protetto in cui potete trovare persone competenti.
Non prendete infine sul personale un eventuale rifiuto; il bondage implica esporre una parte della propria sfera emotiva e non sempre si può aver voglia di un contatto così intimo.
È arrivato il momento fatidico! Abbiamo deciso di farci legare! Ma attenzione: comincereste a sciare partendo dalle piste nere? Penso proprio di no. Proprio per questo iniziare partendo dal lavoro a terra è la scelta più saggia che potete fare, perché anche voi potete e dovete scegliere il tipo di sessione che volete fare. Persino in un rapporto di D/s questo è un punto imprescindibile.
Troppe volte è passato il messaggio che i bottom siano sono lo strumento con il quale si esprime il modo di legare e la personalità di chi lega. La sessione si fa al 50 e 50 e per questo voi, consapevoli di essere principianti, dovete farlo presente e pretendere di andare per gradi.
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Da qui in poi il percorso è vostro. Non abbiate fretta, studiate, partecipate a corsi, fate prove su prove, affinate il vostro gusto e le vostre preferenze.
Tutto questo farà di voi un/una bottom affidabile, consapevole e soprattutto in grado di godersi le corde appieno e in sicurezza.