Dionisiaco, orgiastico, libero e antidogmatico. E tutto questo mi è stato chiaro al play party finale: “qualcosa di magico” secondo le parole di Feliz Ruckert.

Ma partiamo dall’inizio. Sono arrivato a Borgo Paola un po’ titubante: non ero infatti sicuro che i miei workshop fossero adatti a Xplore. Al contrario sono andati bene e sono piaciuti tantissimo, specialmente “Il cerchio”, una mia vecchia idea che non avevo mai realizzato.

Veniamo però ai workshop a cui ho partecipato. L’idea dei vari corsi era quella di amplificare le esperienze sensoriali e emozionali, di mettere in gioco e di destabilizzare, di venire a contatto con una realtà a volte completamente nuova rispetto a quella alla quale si è abituati.

Oltre al valore o all’interesse di uno specifico workshop il festival voleva creare un’esperienza olistica che confluisse poi proprio nel party finale.

Là ognuno ha dato libero sfogo alle sue passioni, inclinazioni, voglie. Non c’era bdsm o fetish o sesso o bondage come si vede abitualmente negli eventi. Non era solo un gioco: era vita.

Tornando a casa da questo Xplore mi porto dietro tante esperienze, tante persone conosciute, l’idea che si può uscire dai propri schemi, la voglia di giocare e sperimentare di più.

Con una sola bussola: quella del piacere, della cura e della leggerezza.