Linee guida su consenso e negoziazione nel BDSM

de La quarta corda

16 – Feedback

FEEDBACK

Abbiamo parlato a lungo dell’importanza della comunicazione in una sessione, ma siamo veramente sicuri di saper comunicare in modo efficace?

Facciamo un esempio: una coppia sta giocando con la frusta e a un certo punto il bottom dice “Mi stai facendo molto male!”.

Questa è sicuramente una comunicazione, ma non è detto che sia utile al top. Questi infatti può non riuscire a capire se il suo partner stia trovando questo “molto male” piacevole o no, se è un male insufficiente, giusto o eccessivo, se vuole smettere, rallentare un po’ oppure continuare così.

Ovviamente il top potrebbe chiedere ulteriori informazioni, ma potrebbe anche pensare di aver capito, col rischio che insorgano dei malintesi.

A differenza di un’informazione, un feedback riesce anche a determinare un efficace cambiamento nel gioco stesso, riducendo al minimo i fraintendimenti.

Tecnicamente un feedback è infatti la risposta di una persona a uno stimolo, risposta che determina un adattamento, un cambiamento o un rinforzo del comportamento nella persona a cui è diretto o che lo ha richiesto.

In questo senso i feedback sono un modo che entrambi i partner hanno per avere un controllo sul gioco, riuscendo ad adattarlo in base alle risposte ottenute, soprattutto quando queste sono diverse da quelle attese.

Riflettere sulla differenza tra una “semplice” informazione e un “utile” feedback ci può aiutare ad abituarci ad avere un atteggiamento di aiuto e di supporto al partner, evitando le critiche e i giudizi. Di un buon feedback si avvantaggia infatti sia chi lo dà sia che chi lo riceve perché aiuta a creare un clima collaborativo. In fondo ne va del divertimento di entrambi i partner!

Un feedback ha alcune caratteristiche:

  • è descrittivo e non giudicante,
  • è specifico,
  • è affermativo (“fai questo” invece di “non fare quest’altro”),
  • è tempestivo,
  • è costruttivo.

In un feedback è importante focalizzarci sul comportamento e non sulla persona e cercare di evitare parole tipo “sempre” o “mai”; se ci limitiamo a mettere in evidenza solo quello che non va, difficilmente l’altro potrà essere stimolato a cambiare e correggersi. I feedback non riguardano solo quello che non è andato bene!

Vediamo alcuni esempi.

Dire “Sei stato bravissimo!” a un bottom dopo una pesante sessione di spanking è diverso dallo specificare “Mi è piaciuto molto come hai saputo comunicarmi la tua eccitazione e come mi hai aiutato a dosare al meglio i colpi.”. La prima frase può fare piacere ma la seconda fa effettivamente capire che cosa ha funzionato. Altro esempio, lato bottom: è sicuramente meno utile dire semplicemente “Stai più attento perché a volte mi fai troppo male!” rispetto a “La prossima volta fai attenzione al fatto che a volte mi colpisci troppo in basso e mi dà fastidio, col risultato che poi tendo a irrigidirmi e a voler smettere.”. O ancora: “Sei sempre così pesante sin dall’inizio e le sessioni durano troppo poco!” è probabilmente peggio di “Se la prossima volta inizi più con calma io ho tempo di entrare meglio nel giusto mood, così la sessione può durare più a lungo e io lo preferisco.”.

Può sembrare a prima vista un frasario un po’ prolisso, ma sicuramente è un modo chiaro e non equivoco di esprimersi e che lascia al partner la sensazione di essere tenuto in considerazione e non di essere liquidato con due parole.

Purtroppo persino il miglior feedback può rimanere inascoltato. Anche il modo in cui riceviamo un feedback è infatti importante. Un modo di porci attento e capace di evitare il più possibile fraintendimenti è detto “ascolto attivo”. Una buona tecnica può essere quella di ripetere quello che abbiamo capito per consentire all’altro di verificare se è corretto ed eventualmente richiedere dei chiarimenti sulle parti meno chiare. Una domanda in più non ha mai fatto male a nessuno, ma dare qualcosa per scontato sì.

Un feedback può essere anche non verbale, ma sicuramente con una comunicazione diretta riusciamo a fornire più informazioni; tuttavia la comunicazione non verbale può aiutare a chiarire il senso di quello che stiamo dicendo e a comunicare un intento collaborativo e non giudicante.

L’esperienza conta anche nei feedback: col tempo possiamo imparare a essere più precisi, più ricettivi e a notare sfumature sempre più sottili nei feedback che ci vengono dati.

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15 – Negoziazione durante il gioco

17 – Dopo il gioco

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