AFTERCARE
Con “aftercare” si indicano le attenzioni che si devono avere alla fine della sessione, un momento che top e bottom si prendono per “tornare alla realtà” dopo aver giocato, una sorta di “congedo” durante il quale ricondurre quello che si è provato durante la sessione a un’esperienza positiva.
Ognuno può avere bisogno di un tipo di aftercare diverso a seconda delle preferenze personali, di quello che si è fatto nella sessione, della situazione, ecc. Non esistono aftercare migliori di altri.
C’è chi preferisce restare da solo e chi invece vuole rimanere vicino al partner.
C’è chi vuole sentirsi protetto e confortato, chi necessita di scaricare l’euforia o l’eccitazione, chi ha bisogno di un abbraccio, chi di rimanere immobile, chi di fare sesso, chi di ripensare a quello che è successo e chi di staccare dalla sessione e fare il vuoto nella propria mente.
C’è chi ha bisogno di un aftercare molto lungo e chi di pochi minuti.
C’è anche chi non vuole nessun tipo di aftercare.
L’importante è che ognuno possa viversi il suo “momento conclusivo” come meglio ha bisogno, altrimenti potrebbe sentirsi spaesato o sperimentare emozioni spiacevoli.
L’aftercare non è prerogativa dei bottom ma anche dei top. Molti pensano che debba essere il top a occuparsi dell’aftercare del bottom; in realtà, così come abbiamo giocato insieme durante la sessione, così anche dopo entrambi avremo bisogno di un momento conclusivo.
Ma perché anche l’aftercare rientra nella negoziazione?
Come abbiamo visto ognuno necessita di modi e tempi diversi per il proprio aftercare. Occore quindi imparare a conoscerci e a capire di quale aftercare abbiamo in genere bisogno in modo da saperlo comunicare e contemporaneamente essere in grado di rispettare quello richiesto dal partner.
A volte può accadere infatti che top e bottom ricerchino aftercare diversi. Pensate a un bottom che dopo una sessione va a fumarsi una sigaretta lasciando da solo il top perché quello è l’aftercare di cui ha bisogno; il top potrebbe però sentirsi spaesato o pensare che il bottom non vedeva l’ora di andarsene, quando invece semplicemente non era stato informato sul tipo di aftercare che il bottom era abituato ad avere.
Dedichiamo quindi del tempo durante la negoziazione per parlare anche della conclusione della sessione in modo da non avere magari una sessione grandiosa ma con un finale che ci lascia poi inappagati o delusi.
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