Linee guida su consenso e negoziazione nel BDSM

de La quarta corda

15 – Negoziazione durante il gioco

NEGOZIAZIONE DURANTE IL GIOCO

Durante una sessione la comunicazione (verbale e non) e la capacità di dare e capire i feedback rivestono un ruolo cruciale e costituiscono una sorta di “segnaletica” che ci permette di calibrare con attenzione il gioco.

Se infatti è importante essere chiari e specifici nelle nostre richieste e nel saper affermare i nostri limiti, allo stesso tempo non possiamo fare a meno di una sorta di “intuito” che ci permetta di non essere rigidi e di seguire al meglio l’andamento della sessione.

La conoscenza reciproca è ovviamente di aiuto nel sapere quali limiti non precedentemente stabiliti o non ben chiariti potrebbero essere superati in corso d’opera; una coppia ben affiatata avrà sicuramente bisogno di negoziare meno, avrà una maggiore fiducia reciproca e sarà più consapevole delle reazioni del partner rispetto a due persone che si incontrano per la prima volta.

Durante il gioco è sempre possibile rinegoziare in senso restrittivo alcuni limiti decisi precedentemente. Se per esempio sentiamo che non vogliamo più fare qualcosa alla quale avevamo inizialmente acconsentito – perché non ci va più, perché non viene fatto come pensavamo, perché non ci dà piacere, ecc. – possiamo sempre farlo; basta dire la safeword oppure comunicarlo direttamente.

Diverso è il caso in cui durante il gioco decidiamo di fare qualcosa di non precedentemente discusso o di superare alcuni limiti, magari spinti dalle sensazioni della sessione e dall’intesa che si è creata col partner. Potremmo per esempio voler fare una certa pratica della quale non avevamo parlato nella negoziazione prima di iniziare a giocare oppure decidere di voler fare sesso mentre inizialmente avevamo detto di no.

Rinegoziare in questo senso durante la sessione è da molti ritenuto “scivoloso” perché il rischio è che, presi dall’eccitazione o dall’euforia, potremmo acconsentire o decidere di fare qualcosa e poi pentircene.

Dei piccoli assestamenti, dei chiarimenti e delle proposte in corso d’opera sono sempre possibili, ma se ci troviamo a voler rinegoziare pesantemente una sessione durante il gioco, probabilmente significa che non siamo stati chiari prima di iniziare o che abbiamo accettato delle condizioni che ci stavano strette. Ha poco senso proporre di fare una sospensione e di fronte a un rifiuto acconsentire a giocare con le corde a terra per poi tirare fuori nuovamente il nostro desiderio iniziale confidando in un cambiamento di idea del partner una volta che magari si sarà eccitato. Questa è in sostanza una manipolazione.

In linea generale è meglio non fare nulla di cui non abbiamo avuto un chiaro consenso e non rinegoziare il superamento di limiti precedentemente stabiliti o farlo in misura estremamente limitata. In fondo è sicuramente più sicuro rinunciare a qualcosa e magari rimandarlo a una futura sessione piuttosto che non avere più la possibilità di farlo perché la fiducia è venuta meno.

Tuttavia la negoziazione non è un contratto depositato in tribunale e a volte è proprio quando ci sentiamo a nostro agio con una persona e riusciamo a intuire come fare evolvere la sessione nel migliore dei modi che abbiamo delle esperienze inaspettate ma piacevoli.

Se vogliamo esplorare un ambito nuovo o non chiaramente negoziato, in generale andare per gradi è un buon criterio da seguire: se ci siamo accordati per fare una sessione di spanking leggero, chiedere di continuare con un paddle borchiato potrebbe essere forse un passo più lungo della gamba!

Nel caso in cui volessimo proporre qualcosa di non negoziato in precedenza e che non siamo certi che possa essere accettato, è meglio chiedere in modo chiaro e diretto in un momento in cui siamo sicuri che il nostro partner sia in grado di rispondere con cognizione di causa e non mentre è eccitato o con la mente che viaggia rapita dalle sensazioni del gioco.

Se invece ci troviamo a dover rispondere a una proposta di rinegoziazione durante il gioco, dovremmo, se possibile, riuscire a prenderci un momento di concentrazione per poterlo fare consapevolmente. Capita però che nello slancio della sessione potremmo non essere così lucidi; per questo motivo è importante negoziare bene e giocare con persone delle quali siamo sufficientemente sicuri che non si approfitteranno della situazione per fare qualcosa che non vogliamo.

Come abbiamo già detto, non dobbiamo avere paura di dire no per timore di far rimanere male il partner; il nostro benessere viene prima di tutto. Eventualmente possiamo chiarire che vogliamo interrompere o modificare il gioco per una nostra esigenza e non per responsabilità dell’altra persona.

Allo stesso tempo è altrettanto importante imparare a essere preparati a un eventuale “stop”, capire che non dipende necessariamente da noi, rispettare la scelta del partner e sapere che questo non impedisce che non si possa giocare nuovamente insieme in futuro.

Una corretta informazione su negoziazione e consenso è infatti utile anche per imparare a saper dire di no e parallelamente per accettare i no che riceveremo dagli altri.

Abbiamo diritto a esprimere i nostri desideri, ma non abbiamo quello di vederli avverati.

Vorrei infine tornare sulla possibilità di avere un rapporto sessuale di qualsiasi tipo al quale non era stato dato il consenso precedentemente ma che viene rinegoziato durante la sessione, magari perché spinti dalla passione del momento. I rischi dietro l’angolo sono molteplici: trasferire i nostri desideri sull’altro, accettare anche se non si vuole perché si è eccitati, pensare che visto che le cose stanno andando bene allora certi limiti possano essere superati, pentirci successivamente della nostra scelta, ecc.

Ogni situazione è un caso a sé, ma, soprattutto se non conosciamo bene la persona con la quale stiamo giocando, un buon criterio generale può essere a mio avviso quello di non rinegoziare in questo ambito e di sperimentare per la prima volta un’intimità sessuale durante una sessione con un partner con cui abbiamo già un’intimità sessuale pregressa.

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